Il doppio volto della Calabria
La Calabria, regione dalle mille sfaccettature e potenzialmente ricca, è etichettata come una terra martoriata e abbandonata, e purtroppo, per certi versi lo è, per le sue numerose carenze e molteplici situazioni di criticità. È spesso citata, come fanalino di coda per indici socio-economici di livello inferiore rispetto al prosperoso Nord Italia.
È amaro accorgersi ogni giorno che le problematiche che insistono sul territorio, non trovano spesso valide e decisive soluzioni, soprattutto in questo momento storico impregnato da grandi incertezze. Allo stesso tempo però è incoraggiante essere a conoscenza che, in questo contesto, esistono ed operano personalità di spessore in grado di valorizzare la cultura e credere nelle sue potenzialità.
La Dottoressa Simona Sapone, dirigente dell’Istituto Comprensivo Radice-Alighieri di Catona, ha saputo brillantemente valorizzare le potenzialità e le ricchezze di un territorio spesso emarginato. La considerazione che tendenzialmente si ha delle periferie è associata alla realtà di un tessuto sociale degradato, dimenticato, povero e privo di stimoli.
È proprio in questo territorio, umile che la dottoressa ha investito la sua professionalità e il suo operoso lavoro, e grazie alla sua tenacia e determinazione ha saputo puntare, sin da subito, sulle vaste possibilità di crescita e voglia di emergere dei suoi abitanti e dei suoi allievi. Ha perciò finalizzato tutto il suo impegno alla valorizzazione della cultura come unico fattore di riscatto per i giovani della nostra terra, per ridare, meritatamente valore e dignità all’individuo. Ha pertanto, con non poche difficoltà, agito, con il suo lavoro prezioso e certosino, per costruire solide basi fondate su importanti pilastri quali famiglia, istruzione, senso di appartenenza al territorio e desiderio di emergere.
Grazie alla sua attenzione e al suo intuito, ha fatto sì che la punta di diamante della scuola Radice-Alighieri, sia proprio l’attenzione sul principio di “inclusione scolastica”, tanto auspicato dai grandi pedagogisti. Ha trasformato la sua scuola in un luogo confortevole dove si dialoga, si accoglie e ci si prende cura, di bambini purtroppo emarginati, che abitano un territorio visto quasi come le famose periferie di grandi città come Napoli e Palermo.
La sua è una lotta al disagio, alla dispersione, all’emarginazione che si può vincere solo grazie al potenziamento dell’inclusione nell’ottica di una scolarizzazione equa e di qualità.
Le finalità e gli obiettivi della scuola che dirige, quindi, non si basano soltanto sulla trasmissione di saperi e concetti ma tutto il personale con professionalità e impegno, utilizza metodologie didattiche finalizzate alla valorizzazione dei talenti e delle eccellenze, che purtroppo le periferie non riconoscono e spesso disperdono, allo stesso tempo recupera i più deboli, e permette a tutti di esprimere il meglio di se, affinché a tutti sia riconosciuto il diritto fondamentale ad esistere, partecipare e poter fare ed essere come gli altri.
“L’ istruzione è l’arma più potente per cambiare il mondo” Nelson Mandela